È un’estate bollente quella che sta volgendo a termine, un’estate che caratterizzerà una vendemmia tra le più calde degli ultimi anni e soprattutto più siccitose. Queste condizioni meteorologiche hanno messo a dura prova i vigneti di tutta Italia, sottoponendoli ad un notevole stress idrico unito al calore intenso.

Da un lato assisteremo ad un calo della produzione, in alcune zone anche del 15-20%, dall’altro quest’anno, avremo uve in ottima salute, eccetto, ovviamente, le zone in cui ci sono state grandinate. Il caldo ha infatti impedito l’insorgere di malattie delle piante, quali oidio e peronospora, fitopatie causate da funghi che, soprattutto in alcuni periodi dell’anno, sono molto temute dai viticoltori.

Sicuramente sono ottime notizie da un punto di vista agronomico, a cui si aggiunge un graditissimo ed elevato tenore zuccherino. Il residuo zuccherino è motivo di dibattito poiché da una parte è vero che in presenza di maggior zucchero si avrà un più alto tenore alcolico ma dall’altra si rischia un’acidità non sufficiente per raggiungere gli equilibri del vino stesso dal punto di vista del profilo aromatico.

Una vendemmia calda influisce sul vino che verrà in vari modi, donandogli sentori di frutta matura particolarmente accentuati, dove la parte floreale passa in secondo piano e quella aromatica evidenzia note meno fresche, più essiccate; un’annata fredda, al contrario, tende ad esaltare note più fini di erbe aromatiche unite ad un consistente profilo floreale.

Le differenze e le variazioni sono tante, ma se torniamo alla nostra vendemmia 2017 che pare sarà molto buona, possiamo affermare che l’uva risulterà un po’ matura, con punte d’eccellenza e comunque sempre piacevole.