Il Prosecco è uno dei vini più consumati e amati di sempre, nonché ai primi posti di quelli ricercati su internet. Nonostante sia un vino collegato ormai alla vita di tutti i giorni (aperitivo con amici) o in occasione di brindisi o eventi, anche il Prosecco ha le sue particolarità e curiosità.

La sua popolarità è scoppiata negli anni ’90 come IGT, solo nel 2009 il Prosecco ha ottenuto il marchio DOC. L’aumento della produzione e soprattutto una maggiore attenzione alla qualità si sono rese necessarie per l’aumento della richiesta del grande pubblico. Per questo motivo oggi possiamo trovare alcuni Prosecco a marchio DOCG, come Conegliano Valdobbiadene, Cartizze o il Rive.

Il successo del Prosecco è stato consacrato nel 2014, con il superamento dello Chamapagne per numero di bottiglie vendute nel mondo; questo grazie all’entusiasmo di milioni di consumatori in tutto il mondo unito alla dedizione e alla passione dei produttori.

Ma quali sono le sue principali peculiarità? Vediamole insieme:

  • il prosecco non è un vitigno, ovvero non esiste un tipo di uva da cui si produce il vino prosecco, si tratta, bensì, di un nome di categoria utilizzato per definire i vini delle DOC Prosecco. L’uva principale, almeno 85%, di cui è composto è il Glera;
  • le zone di produzione del Prosecco appartengono al Nord-Est Italia, in particolare la regione Veneto (80%) e il Friuli Venezia Giulia (20%);
  • il metodo di vinificazione differenzia il Prosecco dallo Spumante: quest’ultimo viene vinificato seguendo il Metodo Classico (o Champenoise: rifermentazione in bottiglia con l’induzione di zuccheri e lieviti selezionati), mentre il Prosecco prevede il Metodo Martinotti (o Charmat: rifermentazione in autoclave, un grande recipiente chiuso con l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati);
  • in base alla quantità di zucchero immessa durante la rifermentazione del vino esistono diversi tipi di Prosecco: Brut: meno zuccherino, versione più moderna e internazionale; Dry: secco, non abbastanza dolce per accompagnare un dessert; Extra dry: versione tradizionale, più morbido rispetto al Brut, ideale per aperitivo;
  • Perfetto per aperitivo, il Prosecco accompagna egregiamente anche antipasti, dal prosciutto al melone, fritto, piatti di pesce e crostacei grazie alla sua grande versatilità;
  • la temperatura ideale per servire il Prosecco è di 6-8° ma nulla vieta di servirlo a temperature più basse per berlo quasi ghiacciato;
  • Grazie alla sua leggerezza ed all’estrema versatilità, è possibile realizzare tanti cocktail e aperitivi a base di Prosecco;
  • il Prosecco è il vino più venduto al mondo, nel 2016 ha registrato un aumento, soprattutto nel Regno Unito, che ha assorbito più del 40% delle esportazioni dall’Italia.